• Giro d'Italia 2010, la Corsa Rosa giorno per giorno

    Amsterdam, 09/05/2010 - Puntuale come un orologio svizzero e attesa come di consueto da un folto numero di appassionati di ciclismo e non, che vivono la Corsa Rosa sia come sport, sia soprattutto come un momento di sano divertimento, alle 13,55 di ieri la 93esima edizione del Giro d'Italia ha avuto inizio.
    Sullo sfondo suggestivo dei canali di Amsterdam, i 198 corridori, appartenenti a 22 squadre, hanno corso i primi 8,4 km della crono, ai quali ne seguiranno altri 3.500, quando lo storico percorso avrà termine a Verona.
    Fra i protagonisti più attesi gli italiani Ivan Basso e Damiano Cunego, il campione del mondo Cadel Evans, che dopo due secondi posti al tour punta a diventare il primo australiano a vincere il Giro, lo spagnolo Carlos Sastre, quarto lo scorso anno, e il kazako Alexander Vinokourov, già primo quest'anno al Giro del Trentino e alla Liegi-Bastogne-Liegi. Sotto condizioni meteo sempre variabili, con un cielo plumbeo che a una pioggia improvvisa alternava pallidi raggi di sole, alle 13,55 il tedesco Matthias Russ è partito, dando il via alla prima tappa del Giro d'Italia 2010. Dopo il corridore della Milram sono partiti tutti i concorrenti con frequenza di 1’ tranne gli ultimi 22 (uno per squadra) che prenderanno il via ad intervalli di 2’. Per questa prima cronometro due rilevamenti cronometrici: al km 4,1 e all’arrivo km 8,4.
    Alle 17,18 è l'inglese Bradley Wiggins (nella foto) a segnare il miglior tempo, impiegando 4'56'' per percorrere 4,1 km, e confermando il primato al termine degli 8,4 km della cronometro con 10'18'', correndo a una media di 48,932 km/h. Lo segue Ivan Basso con 10'41''.
    «Sapevo che avrei avuto delle buone chance, ma non si sa mai cosa gli altri possano fare. Io però ho pensato solo a me stesso ed è andata bene», ha commentato entusiasta Wiggins, che ha indossato con emozione una maglia rosa che, ogni anno, porta il ricordo come per magia a storici campioni del passato come Coppi e Bugno. E il pensiero va all'indimenticata rivalità tra Coppi e Bartali, fino alle scalate del "Pirata".
    Oggi e domani altre due tappe del Giro fuori dai confini italiani: la Amsterdam-Utrecht (210 km) e la Amsterdam-Mittelburg (224). Martedì il giorno di riposo e il rientro in Italia.
    09/05/2010 - Farrar vince lo sprint, Evans nuova maglia rosa - È l'americano Tyler Farrar la stella dello sprint di questa seconda tappa del Giro d'Italia, la Amsterdam-Utrecht di 210 km, segnata anche da cadute, lividi e polemiche, e molto combattuta. Caduto quando mancavano circa quaranta chilometri al traguardo, Farrar ha recuperato grazie alla propria squadra, e uno sprint eccezionale ha fatto il resto. «Quello che volevo dal mio Giro era vincere una tappa, ora proverò a fare il bis», ha detto ai microfoni il corridore americano. L'australiano Cadel Evans, che in classifica generale precede di un secondo Farrar, è la nuova maglia rosa. Il suo predecessore, Bradley Wiggins, è arrivato con il secondo gruppo in compagnia di Sastre e Cunego pagando gli effetti di una caduta ai -41.
    10/05/2010 - La terza tappa a Weylandt, e Vinokourov maglia rosa - La terza tappa della Corsa Rosa, 224 km da Amsterdam a Middelburg percorsi oggi sotto forti raffiche di vento provenienti dal mare, è andata al corridore belga Wouter Weyland della squadra Quick Step. Weylandt è riuscito a battere allo sprint l'australiano Brown e il tedesco Forster.
    Sfortunato invece il leader della classifica generale Cadel Evans che, rimasto attardato per una caduta che ha frazionato in due il gruppo, ha perso la maglia rosa, che è stata conquistata dal kazako Alexandre Vinokourov (nella foto). In pochi giorni, il kazako ha così vinto la Liegi, decana delle classiche, e indossato l'ambito simbolo del Giro d'Italia,tutto a due anni e 8 mesi dall’annuncio della sua positività al Tour de France.
    12/05/2010 - Arriva Nibali e conquista la maglia rosa - Non era previsto che corresse, è stato ripescato all'ultimo momento per il caso Pellizotti ed è subito accorso per unirsi agli altri corridori. Ma Vincenzo Nibali, della squadra Liquigas-Doimo, nella quarta tappa del Giro non si è limitato a partecipare. Il siciliano ha strappato la maglia all'agguerrito Vinokourov, e adesso guida la classifica generale con 13'' su Basso e 20'' su Agnoli, suoi compagni. La tappa di oggi, la cronosquadre Savigliano-Cuneo di 33 km è stata disputata dopo le tre tappe olandesi e il giorno di riposo di ieri. La pioggia bagnava il percorso, dritto e in leggera pendenza.
    13/05/2010 - Quinta tappa, velocisti al palo, vince Pineau - Giornata particolare quella della quinta tappa, corsa da Novara a Novi Ligure, passando da Castellana, per totale di 168km percorsi su pianura, con i velocisti rimasti al palo e il dubbio crescente su quale delle squadre abbia davvero le forze per prendere le redini della corsa. Sulle terre del Campionissimo Fausto Coppi e di Girardengo, è Jerome Pineau a chiudere con successo la fuga avviata dal giapponese Arashiro e continuata da Voss e Fouchard. E intanto il siciliano Nibali comincia a prendere confidenza con la desiderata maglia rosa (nella foto, Nibali al fianco di Faustino Coppi, figlio del Campionissimo).
    Due erano i (facili) Gpm in programma oggi sulle colline che circondano Tortona: Avolasca e Passo Coppi. Gli ultimi chilometri sono interamente pianeggianti: il gruppo è passato sotto lo striscione d’arrivo prima di affrontare la breve salita di Gavi e tornare verso Novi Ligure con un circuito di 29,4 km. Insidiosa la curva a 1500 metri dal traguardo, considerata un punto cruciale in vista dello sprint per chi puntasse a vincere.
    14/05/2010 - Vince Llyod in fuga, Nibali ancora in rosa - Ancora una volta, nella sesta tappa, la Fidenza-Marina di Carrara (172 km), chi si aspettava che a vincere fossero i velocisti si è sbagliato. Per il secondo giorno, infatti, la gara si è risolta con una fuga da lontano. L'eroe del giorno è l'australiano della Omega-Pharma Lotto Matthew Lloyd, che ha vinto dopo una fuga di 128 km condotta in compagnia dello svizzero Rubens Bertogliati, della Androni-Diquigiovanni). A partire dal 45° chilometro, i due atleti hanno accumulato un vantaggio di 32'' nel giro di soli mille metri. Ma sulla salita verso Bedizzano, a circa 15 km dal traguardo, Bertogliati perde la sua ruota e Lloyd (nella foto, tratta da LaStampa.it) ci mette poco ad attaccare e a liberarsi dell'avversario, mentre dietro Hondo regola in volata il gruppo maglia rosa. Il gruppo è giunto a 1’16" da Lloyd e a nulla è valso il coraggioso tentativo di Alessandro Petacchi, che si è staccato da solo dal gruppo della maglia rosa nel tratto in discesa dopo la Spolverina, a circa 15 km dal traguardo La classifica generale resta invariata, con Nibali della Liquigas che continua a godersi la maglia rosa affermando che difende il simbolo anche da Ivan Basso, e che «a Ivan non dispiace, a parti invertite sarebbe uguale».
    15/05/2010 - Settima tappa, l'impresa nel fango di Evans - Un pomeriggio da eroi quello di oggi, una tappa da disputare impavidamente, lungo le famose "strade bianche" su cui si sono abbattuti pioggia, vento, nebbia e fango. Così si può riassumere la settima frazione del Giro d'Italia, la Carrara-Montalcino di km 220. Tra sterrati e salite, i corridori emersi dal fango hanno riscritto la classifica del Giro d'Italia. Il campione del mondo Evans ha regolato in volata un bravo Damiano Cunego e Alexandre Vinikourov (nella foto, tratta da Repubblica.it, il duello Evans - Vinokourov).
    Nibali, attardato da una caduta che ha coinvolto anche Basso, ha perso 2’01” e ha ceduto la maglia rosa, tornata adesso sulle spalle del kazako dell’Astana.
    La partenza è avvenuta alle 11,35 da Carrara nel ricordo di Gino Bartali. Si arrivava a Montalcino. I primi 110 chilometri si stendono pianeggianti sul litorale della Versilia. Dal Passo del Rospatoio (km 184,69) si apre un saliscendi tecnico e selettivo. Gli ultimi 19 chilometri possono cambiare gli equilibri anche in classifica. Perché chi fora o, peggio, cade sullo sterrato non riesce facilmente a ritornare sui primi.
    16/05/2010 - Vince Sörensen, mentre Vinokourov difende la maglia - Il temuto monte Terminillo non ha stravolto la classifica generale come si temeva. Nell'ottava tappa, 189 km da Chianciano Terme alla montagna cara ai romani, il kazako Vinokourov continua a difendere la maglia rosa, mentre la vittoria della frazione è andata al danese Chris Sörensen, della squadra Saxo Bank, che è partito con altri 16 atleti a 113 chilometri dall'arrivo e ha tamponato l'attacco di Simone Stortoni sulla salita finale, andando alla vittoria. Fra i big si è distinto solo Cunego, che ha tentato qualche attacco nella fase più dura della salita, ma senza riuscire a staccare Vinokourov. Nella prima parte di gara, sui saliscendi dell’Appennino centrale, si sono registrati ben sette ritiri: fra loro quello di Alessandro Petacchi, in difficoltà già nelle prime salite per fermarsi al 40° km. Il gruppo è rimasto compattto fino al Gran Premio della Montagna di Monte Nibbio. Lì, dopo una serie di attacchi, la comitiva si è frazionata in due tronconi: 17 corridori hanno preso il largo, fra loro il meglio piazzato nella generale è Johann Tschopp, 34° a 14’05”. I battistrada arrivano ad avere un vantaggio massimo di 2’55”.
    17/05/2010 - Vinokourov ed Evans sorprendenti, vittoria di Goss - Una corsa piena di emozioni la nona tappa del Giro d'Italia, da Frosinone a Cava de' Tirreni per un totale di 187 km. Su quello che sulla carta è un traguardo per ruote veloci, proprio una volata, rara fino a ora e inusuale rispetto agli sprint di gruppo, ha scritto il finale con la vittoria di Matthew Goss, il terzo australiano ad arrivare primo dopo Evans e Lloyd. Proprio l'assenza di un velocista in grado di primeggiare e di una squadra capace di formare un "treno" dedicato a questo tipo di arrivi ha infatti caratterizzato la frazione di oggi. Ma a dare un pizzico di originalità ci hanno pensato i primi due della classifica generale, Vinokourov (maglia rosa per il quarto giorno) ed Evans, che a 500 metri dall'arrivo hanno provato un colpo a sorpresa per vincere la tappa, stracciando previsioni e strategie. I due campioni non si sono accontentati di rimanere davanti al gruppo, ma hanno pure tirato la volata, riprendendo Bertogliati, scattato agli 800 metri. La festa del podio è di Goss, un trionfo per la Htc-Columbia. A seguire l'australiano, Filippo Pozzato E Tyler Farrar.
    La tappa è stata caratterizzata da una fuga a 4: Cheula, Stamsnijder, Barry e Ignatiev sono partiti al km 9 e sono riusciti ad accumulare fino a 4 minuti di vantaggio sul gruppo. Nel finale l’Astana si è messa a tirare a tutta, e Vinokourov è riuscito a guadagnare qualche metro su Evans, Basso, Garzelli e Scarponi. A circa 5 km dal traguardo il gruppo si è ricompattato. Ci prova Bertogliati, ma a vincere è Goss.
    18/05/2010 - Farrar vince a Bitonto e Vinokourov ancora in rosa - Tyler Farrar centra il bis e vince la Avellino-Bitonto, di km 230. Nella decima tappa del Giro d'Italia, anche questa volta adatta alle ruote veloci, finalmente un sole splendende e una temperatura di 20° hanno evitato agli atleti i guai dei giorni scorsi. Lo statunitense Farrar della Garmin, ben supportato dal compagno di squadra Julian Dean, è riuscito ad imporsi con facilità precedendo Sabatini e lo stesso Dean. Paura nel finale per l’incidente occorso a uno spettatore, caduto nel fossato del castello di Bitonto nei pressi dell’arrivo poco prima della volata. La sede stradale, occupata dall’ambulanza e dai mezzi di soccorso, è stata liberata a pochi minuti dell’arrivo dei corridori.
    La prima parte della tappa ha visto la fuga di Charles Wegelius (Omega Pharma-Lotto), Hubert Dupont (Ag2r La Mondiale) e Dario Cataldo (Quickstep). I primi due atleti sono scattati all'8° km, Cataldo li ha raggiunti al 15°. I tre sono arrivati ad avere un vantaggio massimo di 7'50'' dopo 36 km di gara.
    Nella seconda metà di tappa, le squadre dei velocisti si sono piazzate davanti a tirare l’andatura e al km 214, a -16 da Bitonto, il terzetto in fuga è stato risucchiato. Gli ultimi duemilla metri sono stati un lungo susseguirsi di curve e controcurve, con Dean a trainare Farrar fino ai 250 metri dal traguardo, fino a quando l’americano è uscito e ha vinto, precedendo Fabio Sabatini e lo stesso Dean. Alle loro spalle McEwen (4°), Greipel (7°) e Hondo (8°). Invariata la classifica generale, con Vinokourov che precede Evans di 1’12” e Nibali di 1’33”.
    19/05/2010 - La fuga dei 56 stravolge la classifica, Porte maglia rosa - L'undicesima tappa del Giro d'Italia, 262 km da Lucera a L'Aquila, la più lunga della Corsa Rosa, con la sua pioggia battente e una serie di stranezze non ha mancato di riservare sorprese che hanno stravolto la classifica, affogando le ambizioni dei big. Resterà nella storia la fuga dal primo chilometro di 56 corridori che, di fronte all'inspiegabile tolleranza degli uomini di classifica, hanno tagliato il traguardo ben 13 minuti prima di Vinokourov e di tutti gli altri big. Il risultato è stata la vittoria del russo Evgeny Petrov, del team Katusha, che non arrivava primo dal 2002 e che si è imposto con 5'' di vantaggio sull'abruzzese Dario Cataldo (Quickstep) e sullo spagnolo Carlos Sastre (Cervelo), e la conquista della maglia rosa da parte di Richie Porte (Saxo Bank), ora leader della classifica generale.
    Sastre (nella foto in azione) ha 2’49" su Vinokourov, 4’01" su Evans, 4’19" su Basso.
    20/05/2010 - Trionfa Pozzato, primo successo di un ciclista italiano - Sotto un sole splendente, Filippo Pozzato, del team Katusha, ha vinto la dodicesima tappa del giro, 206 km che vanno Sant'Angelo a Porto Recanati, regolando in volata 10 fuggitivi. Per la prima volta da quando il Giro d'Italia 2010 ha avuto inizio, un corridore italiano vince la Corsa Rosa. A seguire sul traguardo Thomas Voeckler (Bouygues Telecom).
    Pozzato (nella foto, tratta da Corriere.it) è andato all'attacco poco prima dell'ultimo gran premio della montagna. Nel gruppo del campione c'erano Basso, Nibali, Cunego, Scarponi e Vinokourov, ma non Evans, rimasto solo nel gruppo inseguitori. Sul rettilineo finale è partito per primo Vinokourov, con Nibali alla ruota. Poi negli ultimi cento metri lo sprint con Pozzato che ha bruciato Voeckler. L'epilogo è avvenuto al termine di una tappa animata dalla fuga di Flens, Krivtsov e Kaisen, ripresi a una quindicina di chilometri dall'arrivo, e dalla tensione nel finale di tappa con il campione del mondo Cadel Evans che è letteralmente venuto alle mani prima con Mazzanti e poi con Righi, rei di "spezzare" i cambi (azione di disturbo di chi si inserisce nella fila di chi si dà il cambio a tirare) davanti al gruppo che inseguiva i dieci in fuga. Adesso Evans rischia sanzioni, probabilmente una multa. L'australiano Richie Porte difende ancora la maglia rosa.
    21/05/2010 - A Belletti la 13esima tappa, Porte ancora in rosa La 13esima tappa del Giro d'Italia 2010, la Porto Recanati-Cesenatico di 223 km, corsa tra mille emozioni accresciute dal ricordo sempre vivo di Marco Pantani, è andata per la seconda volta a un italiano, Manuel Belletti, della Colnago. Il ciclista azzurro ha vinto in volata, battendo Lewis che sul finire aveva ben 150 metri di vantaggio. La maglia rosa è ancora sulle spalle di Richie Porte.
    La seconda vittoria italiana in due giorni riporta la corsa lungo binari più tradizionali. Davanti al gruppo si sono viste le squadre di Basso e Nibali (con Evans sempre a ruota), quella di Arroyo e quella di Sastre. L’unico a evadere dal controllo è stato Vladimir Karpets (Katusha), tornato nelle posizioni che contano (1’04" su 1’12").
    La prima parte della frazione di oggi risaliva la costa adriatica fino a Rimini, poi lungo la Valmarecchia con due gran premi della montagna: Perticara e Barbotto (quest'ultimo con pendenza massima al 15 per cento nell'ultimo chilometro). Finale tutto in falsopiano discendente costellato di curve e controcurve. Dai -5 ai -2 km dal traguardo erano presenti rettilinei con numerose rotatorie. Ai 1.150 metri immissione in finale con due dossi dissuasori di velocità prima dell'ultimo chilometro.
    22/05/2010 - Nibali domina il Monte Grappa, Arroyo maglia rosa - È andata al siciliano Vincenzo Nibali la 14esima tappa del Giro d'Italia 2010, la Ferrara-Asolo di 205 km con il Monte Grappa da scalare ai meno 40. Grazie a una fuga nella discesa del Monte Grappa, Nibali è riuscito a staccare tutti e ad aggiudicarsi il terzo successo di tappa italiano, dopo quelli ottenuti da Pozzato e Belleti. Nibali ha staccato il compagno di squadra Ivan Basso (poi secondo), Michele Scarponi (terzo) e il campione del mondo Cadel Evans, con i quali aveva fatto il vuoto in salita e che sono arrivati a 23''.
    La maglia rosa va invece allo spagnolo David Arroyo, che è riuscito a scavalcare l'australiano Richie Porte, ora secondo a 39''.
    23/05/2010 - Basso eroe del Monte Zoncolan, Arroyo ancora in rosa - Il giorno in cui gli atleti della Corsa Rosa hanno affrontato lo Zoncolan, la salita più dura d'Europa, è stato anche il giorno dell'infaticabile Ivan Basso (nella foto, tratta da Corriere.it). Nella 15esima tappa del Giro d'Italia da Mestre al Monte Zoncolan, di 222 km, il varesino della Liquigas ha sbaragliato gli avversari, tornando a vincere dopo 4 anni (la sua ultima vittoria è quella della tappa di Aprica, del 27 maggio 2006). Basso ha ottenuto la vittoria aumentando progressivamente l'andatura negli 8 km conclusivi, staccando Cadel Evans. Ai meno 3,5 km dal traguardo, dove la strada ha una pendenza del 22 per cento, il varesino ha lanciato l'attacco decisivo allungando sul campione del mondo che non è riuscito a tenergli la ruota ed ha accusato ben presto una trentina di secondi di ritardo, per poi recuperare qualcosa quando la pendenza è leggermente diminuita, pur restando intorno al 15 per cento. Ma non appena la pendenza è tornata a farsi ancor più dura, nuovo cedimento di Evans. Più indietro c'era Cunego che riusciva a contenere il ritardo e ad essere tra i primi, mentre decisamente in crisi Nibali, protagonista sul Monte Grappa. La maglia rosa David Arroyo era ancora più indietro anche se è riuscito a conservare la maglia rosa.
    25/05/2010 - La grande scalata di Garzelli, Arroyo difende la maglia - Si è svolta su una delle salite più dure del Giro la 16esima tappa della Corsa Rosa, la cronoscalata di 12,9 km da San Vigilio di Marebbe a Plan de Corones. Una gara che ha visto venire fuori la grinta di Stefano Garzelli, il 36enne varesino della Acqua&Sapone, che ha chiuso la prova in 41'28'', precedendo di 42'' l'australiano Cadel Evans e di 1" Ivan Basso.
    Lo spagnolo David Arroyo continua a difendere la maglia rosa in testa alla classifica.
    26/05/2010 - Damien Monier primo sotto il traguardo di Peio - È andata al francese Damien Monier, della Cofidis, la 17esima tappa del Giro d'Italia, 173 km che vanno dalla Val Pusteria (partenza da Brunico) alla Val di Sole (arrivo a Peio Terme). Monier è riuscito a imporsi al termine di una lfuga partita al km 54, condotta inizialmente con altri 18 atleti. Ai -3 dal traguardo, il francese si è sbarazzato di Kruijswijk e Hondo ed è arrivato a braccia alzate sotto il traguardo di Peio (nella foto, tratta da Gazzetta.it, Basso, Nibali e Arroyo all'arrivo di Peio). Secondo è arrivato Hondo (Lampre), terzo Kruijswijk (Rabobank).
    Gli uomini di classifica sono arrivati a quasi dieci minuti dal vincitore. La Liquigas aveva provato anche il forcing finale (gli ultimi 3 km erano al 12%), ma nessuno si è staccato. Sul traguardo Scarponi ha piazzato lo scatto che gli ha permesso di mettersi alle spalle tutti i big della corsa: il marchigiano ha guadagnato un secondo su Basso, Nibali, Arroyo e Sastre. Chi ha perso qualcosa sono stati Sastre (cinque secondi), e Porte, Pinotti e Cunego: i tre hanno perso otto secondi.
    Arroyo porta ancora la maglia simbolo della Corsa Rosa.
    Il percorso di oggi prevedeva un Gran Premio della Montagna di 1^ categoria – il Passo delle Palade – quindi discesa verso Malè e arrivo a Peio Terme. L’ultima salita è lunga 9.500 metri ma quelli più ostici sono gli ultimi 3.000, con quattro tornanti e pendenze che toccano il 12%.
    27/05/2010 - Greipel vince allo sprint, classifica generale invariata - La 18esima frazione del Giro d'Italia 2010, 140 km da Levico Terme a Brescia, è stata vinta allo sprint dal tedesco Andre Greipel, della Htc Columbia, che ha letteralmente bruciato al traguardo il neozelandese Julian Dean, lasciando il terzo posto all'italiano Tiziano Dall'Antonia. A vincere la tappa ha provato fino all'ultimo Alan Marangoni (Colnago), che è andato in fuga dopo una ventina di chilometri insieme con il belga Olivier Kaisen. I due hanno raggiunto un vantaggio massimo di 2'45". Ma negli ultimi 10 chilometri il gruppo maglia rosa ha cominciato a spingere in maniera più convinta e il vantaggio dei due fuggitivi è sceso per la prima volta sotto il minuto. A quasi 4 km dal traguardo Kaisen si è rialzato sui pedali ed è stato riassorbito dal gruppo. Marangoni non si è dato per vinto e ha insistito nella sua azione. Ma è stato ripreso a circa 2 km dall'arrivo.
    La classifica generale resta invariata, con Arroyo in maglia rosa, seguito da Basso a 2'27" e da Porte a 2'44".
    28/05/2010 - Scarponi domina all'Aprica, e Basso si tinge di rosa - La 19esima tappa del Giro, 195 km da Brescia all'Aprica, è andata a due campioni delle due ruote, Michele Scarponi, che ha vinto la gara, e Ivan Basso (secondo sul traguardo davanti a Nibali), che ha conquistato la maglia rosa.
    La classifica generale ha subito cambiamenti, come previsto, dalla prima delle due tappe alpine in programma.
    Sin dai primi tornanti del Mortirolo Basso è riuscito a imporsi sugli avversari. Il capitano della Liquigas stacca Arroyo, Vinokourov e Evans, mentre gli restano agganciati il compagno di squadra Vincenzo Nibali e Michele Scarponi, i due che lo scorteranno fino all'arrivo.
    Arroyo riesce a recuperare nella discesa verso Edolo, ma sull'ultima salita verso l'Aprica Basso riprende a marciare con energia, fin quando, a 3 km dall'arrivo, il capitano della Liquigas respira già l'odore della maglia rosa. In classifica generale il varesino guida con 54” su Arroyo e 2'30” su Nibali, mentre Scarponi è quarto a 2'49”.
    29/05/2010 - Basso stravince sul Gavia, e aumenta il vantaggio - Nella 20esima tappa del Giro d'italia 2010, la Bormio-Tonale/Ponte di Legno di 178 km, i corrdori si sono trovati alle prese con una pista difficile da affrontare, caratterizzata com'era da tornanti innevati. Sul Gavia, tra freddo e asfalto bagnato, a trionfare è stato Ivan Basso, che ha difeso sul traguardo del passo del Tonale la maglia rosa, arrivando addirittura ad aumentare il suo vantaggio su Arroyo portandolo da 51" a 1'15".
    La ventesima tappa (178 km con partenza da Bormio) prevedeva quattro passi (Forcola, Eira, Foscagno e Gavia-Cima Coppi del Giro a 2.618 metri) prima dell'arrivo in salita al Tonale. Sulle rampe del Gavia sono fuggiti lo svizzero Tschopp e il trentino Gilberto Simoni,, ma è stato lo svizzero con uno sprint a conquistare la vetta, poi Simoni è stato ripreso in discesa dagli inseguitori. Il campione del mondo Cadel Evans va via dal gruppo della maglia rosa a 3 km dal traguardo. Sul Tonale arriva Tschopp a braccia alzate con 16" sull'australiano Evans e 25" su Basso che si prende anche otto secondi di abbuono. Grande lotta per il terzo posto: c'è un solo secondo tra Nibali e Scarponi (quarto) e dietro a 50" c'è il cronoman Evans.
    30/05/2010 - 21esima tappa, trionfo in rosa di Basso - Prima la grande impresa sulle difficili rampe del monte Zoncolan, nella 15esima tappa, poi l'energia sfoderata nelle tappe del Mortirolo e sabato in quella che affrontava la Cima Coppi sul passo Gavia. Dopo giorni di successo, per il ciclista varesino Ivan Basso è arrivata la meritata vittoria al 93esimo Giro d'Italia. Per il corridore si tratta del secondo successo nella Corsa Rosa, dopo quello del 2006; due successi separati da due difficili anni di squalifica per doping.
    La cronometro individuale di 15 km a Verona ha visto la vittoria di Larsson con 42" di vantaggio su Basso (15esimo). La medaglia d'argento è andata a David Arroyo, distaccato di 1'51", mentre Vincenzo Nibali ha mantenuto la terza piazza nei confronti di Michele Scarponi, sul quale alla partenza della tappa contro il tempo era in vantaggio per un solo secondo.


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