• Se Gazzetta diventa Gazzina, ma resta Rosa

    di Corrado Cancemi

    Attento scrutatore del mondo che ci circonda, responsabile della fruizione dei fatti d'attualità più importanti, Il Pennarello giallo non poteva lasciarsi sfuggire l'evento di indubbia portata storica che, nelle giornate di venerdì 28 e sabato 29 marzo, ha interessato il più grande quotidiano sportivo nazionale, La Gazzetta dello Sport che, dopo 112 anni di degna storia, ha deciso di optare per un decisivo cambio di look, scegliendo di adottare un formato ridotto, da tabloid, e dotandosi di pagine interamente a colori. Una vera e propria evoluzione, anticipata già all'inizio del mese di marzo con la comparsa di un nuovo sottotitolo, "tutto il rosa della vita", e culminata con il cambio di formato, ora simile a quello scelto un pò da tutti i più grandi quotidiani del mondo, che hanno votato per il cambiamento per adattarsi alle nuove abitudini delle persone, sempre più indaffarate, e propense a leggere il quotidiano nei brevi momenti di svago concessi in spazi sempre più stretti. La nuova Gazzetta, insomma, sprizza i tratti del terzo millennio da tutti i pori e non intende rinunciare a nessuno dei suoi valori, come la forza creativa e la ricerca del bello, dell'intrigante, del nuovo, che l'hanno contraddistinta per tutti questi anni. Il grande cambiamento del quotidiano sportivo è stato celebrato con grandi festeggiamenti, iniziati all'Arco della Pace a Milano il 28 marzo, il giorno in cui è stato venduto l'ultimo numero della gazzetta "formato lenzuolo". Ma la Rosea ha voluto sorprendere tutti, e per il suo ingresso trionfale non ha mancato di scendere dai cieli di Roma sotto forma di una leggera neve rosa, davanti agli occhi sbalorditi dei passanti. Il lancio in edicola della nuova Gazzetta, la Numero Uno del nuovo quotidiano, è avvenuto sabato 29 marzo.

    Ho voluto riportare qui di seguito l'editoriale pubblicato da Carlo Verdelli sulla Gazzetta dello Sport di sabato 29 marzo 2008, sia per la curiosità di chi non avesse acquistato il primo numero della nuova Gazzetta, sia per chi volesse leggere il saluto dei giornalisti di Gazzetta al nuovo giornale e ai lettori.

    Cercare il Rosa - C'è una nuova Gazzetta nell'aria. Dopo un secolo e passa, la vecchia Rosea va in archivio carica di onori, cicatrici e ricordi. La pensione però è soltanto per la carrozzeria. Il motore e lo spirito, oltre naturalmente il colore, restano quelli di sempre.
    Ieri Candido Cannavò ha raccontato che cosa è stata la Gazzetta "formato lenzuolo" per generazioni di italiani (e per chi ha avuto la fortuna di lavorarci). Nella collezione delle prime pagine sfila la storia dello sport moderno: dalle imprese di Fausto Coppi, primo vincitore di Giro e Tour insieme, alla discesa incandescente e fatale di Marco Pantani; dalla leggenda di Machael Schumacher a quelle di Tomba e della Simeoni; dalla tragedia di Superga, che inghiottì il grande Torino, a quella dell'Heysel, che decretò la fine della giovinezza nel calcio.
    Potremmo andare avanti a rivivere per righe e righe. Ma non serve: è un tutto che ci porteremo dietro anche nell'avventura che andiamo a cominciare.
    Gazzetta per intero e a colori (era ora!), Gazzetta in un formato più moderno e maneggevole, Gazzetta con un nuovo sottotitolo, "Tutto il rosa della vita", che è insieme un augurio e una promessa: l'augurio è che il momento di leggerci coincida con una pausa di serenità nelle vostra giornata; la promessa è che non ci stancheremo di cercarlo, quel rosa, dovunque andremo a fare il nostro mestiere di giornalisti. "Cercare il rosa" vuol dire mettersi in sintonia con la grande anima di ogni sport, che prevede avversari e non nemici, che ha come fondamento la lealtà e la capacità di accettare le sconfitte, che impone come prima sfida quella con sè stessi. Fateci caso: quando si cerca di sintetizzare tutto questo, si è costretti a far ricorso a una parola straniera, "fair play", come se il nostro vocabolario non contenesse un termine adeguato. Gentilezza, rispetto dell'altro, buona educazione, correttezza, sportività... Tra tanti sinonimi, scegliete voi quello che vi pare vibri meglio con i valori che dovrebbe veicolare. E che lo scelgano, e soprattutto lo mettano in pratica, i tanti signori della domenica che tanto (troppo?) influenzano, magari senza nemmeno rendersene conto, i ragazzi italiani. Una stretta di mano a fine gara, invece di un regolamento di conti, non cambia il mondo ma certo non lo peggiora.
    Ecco, ci troverete lì, dove stiamo da sempre, a cercare e cercare e cercare ancora il bello dello sport (e a censurare quello che ci pare storto). L'unica differenza sarà il passo. Fino a ieri eravamo dei mezzofondisti, da oggi il nuovo formato ci spinge a cambiare specialità, a diventare più veloci. Ci stiamo allenando da un pò per farci trovare pronti a questa sfida che, confesso, ci mette i brividi. Un grande investimento da parte dell'editore, una grande attesa da parte di un pubblico abituato alla Gazzetta "large", la grande possibilità, grazie alla sezione "Altri mondi", di offrire al lettore un giornale completo: l'arbitro ha fischiato, ora si parte. Confortati dal fatto che nel destino del nostro quotidiano c'è, imbozzolata dentro, la bussola che ci indica la strada: da "rosa" a "osar". E allora osiamo, caro lettore.

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